La decadenza della musica hard'n'heavy non sta solo nei suoi autori, ma anche nella schiera dei rispettivi "followers" (dicono quelli bravi). Cerco di esplicare brevemente il mio personale pensiero: anche negli anni '80, quando la contabilità dei dischi partiva da un paio di milioni in su, succedeva che il "metallozzo" medio bestemmiasse gli dei al successo dei vari Bon Jovi e Europe. Non considerando il fatto che il consenso commerciale dei suddetti artefici consentisse al genere di trasformarsi in rivoluzione culturale. Faceva così schifo che molta gente si avvicinasse a determinate sonorità grazie ad uno "Slippery When Wet" o un "The Final Countdown"? Era meglio continuare ad esibirsi nei pub per pochi adepti allo scopo di preservare la purezza della sacra fiamma? Oppure certi ragionamenti sembrano più roba da setta fanatica che da persone di buon senso? Ad ognuno la propria opinione, la mia si legge ovviamente tra le righe. Il pip...