Il buon vecchio Ace, almeno in versione solista, è sempre stato "il Kiss" qualitativamente migliore. Lo dimostrò quando tutti e quattro, sull'onda del clamoroso successo mondiale della band, decisero di mettersi in proprio contemporaneamente, e lo confermò anche negli anni 80, con la realizzazione di due splendidi dischi come Frehley's Comet. Poi la carriera di "Spaceman" iniziò ad avere qualche colpo di tosse, anche perché sicuramente non era facile vedere gli ex compagni Stanley & Simmons sempre sulla cresta dell'onda, nonostante i trend in perenne mutazione, mentre lui si trovava relegato in un angolino. Certo, la smodata passione per la bottiglia non lo aiutò, ma nonostante i pochi periodi da sobrio, nessuno ha mai potuto mettere in discussione un talento puro ed incontaminato come il suo. Ricucite le cicatrici del passato, con un look da autentico "sopravvissuto" (agli eccessi), Ace torna a far parlare il rock'n'roll, ovvero la "cosa" che ancora gli riesce meglio. "10000 Volts" è un album riuscito alla perfezione, tanto che non esito a definirlo come il suo lavoro più ispirato dai tempi dei succitati Frehley's Comet. C'è tanto Eighties sound fra le tracce del disco, a partire dal bellissimo singolo "Cherry Medicine", con quel chorus vizioso che non lascia spazio ad incertezze. Le mani dietro la consolle di Bruno Ravel e Steve Brown, icone hair metal con Danger Danger e Trixter, si fanno sentire in modo importante, definendo un sound pulito ma istrionico, perfetto per esaltare le migliori caratteristiche di Ace. Come in "Back Into My Arms Again", che inizia quasi come "Hard Luck Woman" per poi sfociare in un refrain "80's che più 80's non si può": fossimo in un mondo "normale", un brano simile ci metterebbe nulla per scalare le classifiche in un battito di ciglia. Coinvolgente la title-track con il suo deciso riff hard rock, ma anche quando sono le linee melodiche a salire in cattedra ("Walking On The Moon" e "Cosmic Heart"), la voce androgina di Frehley disegna traiettorie "oblique" e ben poco standard. Riconoscibili dopo pochissimi secondi. "Constantly Cute" è un vizioso glam rock che ricorda abbastanza da vicino la contagiosa "Dolls" dal primo Frehley's Comet, tanto per confermare che si può comunque pescare dal proprio passato senza risultare noiosi e nemmeno scontati. Anzi. "Fighting For Life" esplora il lato più epico e drammatico del chitarrista newyorkese, con la sua enfasi autoriale alla "Rock Soldiers", ed in generale ai racconti di "vita spericolata". Se "Blinded" affronta scottanti tematiche liriche che sono salite alla ribalta negli ultimi anni, "Life Of A Stranger" parla quell'accattivante linguaggio 80's che non passerà mai di moda nonostante le sirene virtuali della cancel-culture. E mentre i Kiss si gettano nell'abbraccio mortale della "deficienza" artificiale, confermando il loro addio alle scene in favore di qualche metaverso per poveri stitici (di mente e di corpo), Ace si presenta carne, ossa e anima: con tutte le ferite ben esposte in piena vista, dopo una vita travagliata ed immolata sul sacro altare del rock. The last man standing will hit you like a 10000 volts!
ALESSANDRO ARIATTI
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