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ATOMIC ROOSTER "HEADLINE NEWS" (1983)


 
Quel che resta degli Atomic Rooster "sbarca" negli anni '80 con la stessa grazia dell' automobile di Ritorno Al Futuro. Vincent Crane, purista dell'Hammond e del pianoforte, inizia a cedere ai sintetizzatori soltanto dopo aver visto alcuni suoi coetanei illustri dedicarvisi anima e corpo: anche a costo di snaturare il sound dei rispettivi gruppi. È lo stesso Crane a definire "Headline News" come "il primo vero disco degli Atomic Rooster nel nuovo decennio", di fatto considerando il suo omonimo predecessore come un lavoro di transizione. "Non voglio che si consideri la band come un vecchio cimelio del passato: siamo qui e vogliamo proporre musica attuale". Esiste un gruppo più tipicamente 70's degli Atomic Rooster, con quelle note grevi di piano, il look da freakettoni, e quell'Hammond senza tregua? Credo si possano contare sulle dita di una mano. Per questo motivo "Headline News" risulta un album così unico ed affascinante, perché sentire Vincent impostare un loop di synth come nell'iniziale "Hold Your Fire" è emozionante. Sembra Simonetti che programma il giro di tastiera di "Demons", tanto per capirsi, e si percepisce il timido tentativo di un'artista immenso nel mettere in discussione sé stesso. A differenza di altri maghi della tastiera 70's, il carattere schivo di Crane si ripercuote anche nell'impostazione dimessa del disco stesso, con il chorus della title-track alla Yes del periodo, senza possederne la predisposizione "big". Anche la line-up, come si accennava ad inizio articolo, è "sottotraccia" e raccolta ai minimi termini, con Vincent Crane che si occupa di tastiere (ovviamente) e voce, accompagnato unicamente dal batterista Paul Hammond. Sono però altisonanti i nomi degli ospiti, a dimostrazione della reputazione di cui gli Atomic Rooster godono fra i colleghi: tanto che, alle chitarre, ritroviamo addirittura David Gilmour assieme a Bernie Torme'. L'album appare molto interessante nel suo ondivagare tra progressive ed una spinta pop che, purtroppo, l'incorruttibile veracità di Crane non riesce a sublimare con il necessario appeal. Ciò non toglie che brani come "Taking A Chance", "Machine" e "Dance Of Death" si rivelino degli ibridi riusciti ed accattivanti. Ovviamente il 33 giri non vende un accidente, mettendo definitivamente il sigillo finale sulla carriera degli Atomic Rooster. Già, perché i piani per una reunion per l'inizio dei 90's ci sarebbero pure, ma vengono spazzati via dal suicidio di Vincent il 14 febbraio del 1989. 

ALESSANDRO ARIATTI


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