E sono quattro. Difficile scartare anche un solo disco, perché i Perfect Plan hanno sviluppato una media di songwriting veramente altissima, e soprattutto ligia ai punti di riferimento che invocano in sede di dichiarazioni ufficiali. "È chiaro che le nostre influenze principali sono Survivor, Europe e Foreigner, ma abbiamo anche un tocco che ci rende riconoscibili". Impossibile dare loro torto. Il vocalist Kent Hilli è talmente bravo da essere entrato nelle grazie dei Giant, di cui è diventato il frontman, ma anche il resto del gruppo non scherza. Il fulcro del discorso resta sempre quello: gli anni '80 e quel sound che, ancora oggi, è linfa vitale per una fetta di pubblico che non ne vuole sapere di piegarsi al mainstream odierno. Diciamo che se il nocciolo della questione diventa questo, ai Perfect Plan non c'è proprio nulla da contestare. Esattamente come i The Night Flight Orchestra di "Give Us The Moon", che evocano il "vecchio" con spirito rinvigorito, anche la band scandinava sembra riprendere esattamente laddove i Survivor avevano lasciato Rocky Balboa con le loro celebri soundtrack. In fondo, dall'occhio della tigre al cuore del leone, stiamo sempre parlando di nobili felini. La title-track, ad esempio, ricorda piuttosto da vicino "Burning Heart", tema portante dal quarto episodio del più celebre pugile mai apparso sullo schermo cinematografico. Lo stesso videoclip conferma la fonte ispirazionale del brano, con guantoni e ring ad accompagnare la performance del quintetto scandinavo. Non si tratta certo di ragazzini di primo pelo, come si può vedere (e sentire!), ma questo già si sapeva. Chitarra pizzicata e tastiere a tappeto contraddistinguono "We Are Heroes", con il cantato di Hilli a salire man mano che si arriva al coro. E se "Too Tough" ed "All Night" persistono nella forma e nei contenuti già ampiamente descritti, con "Lady Mysterious" si aggiunge un tocco di blues edulcorato (stile Alannah Myles, per capirsi) ed introdotto dal sinuoso Hammond di Leif Ehlin. "Turn Up Your Radio" è un titolo quasi omonimo del classico firmato Autograph, ma state tranquilli: l'essenza suona talmente fedele che potrebbe risultare intercambiabile. Con "Ready To Break" si entra quasi in "campo Giant", un pedaggio da pagare probabilmente doveroso, a causa del coinvolgimento di Kent Hilli nel colossale marchio (è rimasto solo quello) degli autori di "Last Of The Runaways" e "Time To Burn". Notevole il coinvolgimento onirico/nostalgico di "One Touch", così come appaiono funzionali ed efficaci "At Your Stone" e "Danger On The Loose", col loro "carico" Europe del periodo aureo. Dopo "Brace For Impact" (2022), Perfect Plan ribadiscono il ruolo di leader di un genere ormai di nicchia, ma ben lungi dal deporre le raffinate armi nel cassetto dell'oblio.
ALESSANDRO ARIATTI
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