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AMBUSH "EVIL IN ALL DIMENSIONS" (2025)

Chi sostiene a spada tratta l'immobilismo artistico, non può che trovarsi bene in questi chiari di luna, illuminati soltanto da raggi del passato. Coloro che "c'erano" lo sanno: negli anni '90, "nostalgico" non sembrava propriamente un aggettivo lusinghiero. Anzi, per poter parlare di band legate al suono Eighties, bisognava incorrere in vere e proprie "battaglie" (senza lo spadone, ovviamente) redazionali. Un esempio su tutti? Spostarsi a Milano per intervistare i Judas Priest (ripeto i Judas Priest!) di "Jugulator", farsi autografare il cd da KK Downing e Ripper, consegnare il materiale alla rivista dell'epoca, e non vedere l'articolo nemmeno mai pubblicato. Viaggio non rimborsato, tempo sprecato, e neanche un grazie. Solo la soddisfazione (quella si) di aver incontrato una LEGGENDA. Come sono poi andate le cose, è sotto gli occhi di tutti: i Judas Priest sono ancora qui, peraltro decisamente in forma, mentre certe realtà sponsorizzate quali fenomeni futuribili sono durati come la neve sotto il sole primaverile. Vedere poi gli stessi personaggi fare una piroetta di 360 gradi per autoproclamarsi "defenders of the faith", è una cosa che ancora mi fa sghignazzare. Nessun risentimento, ci mancherebbe, soltanto la conferma che in giro ci sono tante maschere e poche persone vere. Un lungo preambolo di vita vissuta (d'altra parte questo è un blog) per presentare un disco che, nel periodo suddetto, sarebbe stato spernacchiato per i medesimi motivi per i quali oggi verrà invece sicuramente lodato. Ambush hanno passaporto svedese, e si sono già segnalati per buoni album come "Firestorm" e "Desecrator", entrambi focalizzati sull'animus pugnandi dei summenzionati Judas Priest, su Saxon, Accept e compagnia borchiata. "Evil In All Dimensions" ne replica i riferimenti, anche se si può tranquillamente parlare di un upgrade a livello di songwriting e di gusto negli arrangiamenti. Vi hanno un pò deluso e/o stufato gli ultimi Hammerfall? Gli Ambush sarebbero pronti ad ereditarne il profilo. La maggior parte dei pezzi viaggia tra mid ed up tempo, cercando quasi sempre di semplificare al massimo le linee melodiche impostate da Oskar Jacobsson. A differenza delle recenti (diciamo 15 anni?) uscite di Joacim Cans e soci, "Evil In All Dimensions" mantiene l'attenzione alta per tutta la durata, evitando cadute di tono e riempitivi di circostanza. Tuttavia non mancano nemmeno echi verso il class/hair metal, che contribuiscono (nemmeno poco) a stemperare l'aurea severa che il genere solitamente imporrebbe. Probabilmente gli Ambush non sono così "sgangherati" da diventare gli alfieri della cosiddetta NWOTHM, infatti escono per Napalm Records. Tuttavia il problema riguarda la fascia di pubblico interessata: dal canto loro, non hanno assolutamente nulla di cui rimproverarsi. Anzi. 

ALESSANDRO ARIATTI 

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