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HOLLER: AVANTI IL PROSSIMO!

Giusto un annetto fa, il blog che state leggendo ha inaugurato la sua griglia di interviste proprio con Terence Holler, ex voce degli Eldtrich (lo dico io, visto che lui non può) ed attualmente leader della band che arreca come banner il suo cognome artistico. Era appena uscito "Reborn", un album che spezzava il legame tra l'artista toscano ed il metal progressive a cui aveva contribuito a dare lustro per circa trent'anni, da "Seeds Of Rage" fino ad "Eos". La scelta a favore del melodic rock/AOR non fu una sorpresa, vista la frequentazione del genere nel passato con i Vicious Mary: curioso invece constatare la brillantezza del songwriting, come se passare da una situazione stilistica all'altra fosse la cosa più naturale di questo mondo. Il nuovo "Next In Line" ripercorre sostanzialmente le tappe dell'esordio aggiungendo, come da previsione di un'opera seconda, sfumature inedite. Terence ha nuovamente accettato l'invito di fare quattro chiacchiere col sottoscritto e, come per la volta precedente, non ha risparmiato risposte che, di diplomatico, hanno ben poco. 

Ciao Terence, bentornato sul blog. Un solo anno tra primo e secondo album dei tuoi Holler: ritmi d'altri tempi. Sono tutti pezzi nati in questi ultimi mesi, oppure avevi qualcosa già pronto nel cassetto? 
Salve a tutti! Diciamo che Matteo Chimenti, tastierista e compositore principale delle musiche, non sta mai con le mani in mano. È sempre fertile! Lui scrive canzoni a getto continuo, che poi mi gira sottoforma di demo strumentali. Io scrivo melodie e testi piuttosto facilmente, perché l'ispirazione mi viene naturale dalla mia vita, che è sempre incasinatissima! Siamo due tipi decisamente vulcanici e prolifici, insomma; tanto che "Reborn" e "Next In Line" potrebbero praticamente essere una specie di doppio album. Nel primo, più che nel secondo, avevo già qualche pezzo nel cassetto, ma era ancora privo di linea vocale. 
Ad un attento ascolto, "Next In Line" mantiene l'indirizzo melodic rock 80's del suo predecessore, ma vengono a mio avviso aggiunti elementi inediti. Come definiresti queste integrazioni al sound dell'esordio? 
Gli Holler fanno AOR, ma non come tutte le band del settore. Nella nostra musica c'è grande varietà: hard rock, jazz, blues, pop, metal, elettronica e, perchè no, pure un pizzico di progressive. I musicisti degli Holler sono tutti insegnanti di musica, e non c'è assolutamente nulla che sia stato scritto a tavolino. Non abbiamo, tanto per farti capire, "deciso" di comporre e registrare "Next In Line": è semplicemente venuto da sé. Sono attorniato da artisti con le contropalle, tanto che credo che questo modo di fare musica "colta" sia assolutamente percepibile all'ascolto. La semplicità delle canzoni è soltanto apparente, perché non vi sono elementi né di banalità né di scontatezza. Ora ci conosciamo meglio rispetto agli inizi, conseguentemente questo secondo capitolo suona più maturo e ricco di contenuti. 


Giusto un anno fa eravamo qua a parlare di "Reborn". Sei soddisfatto dei risultati ottenuti da quel disco? E ti senti appagato da questa svolta stilistica dopo trent'anni di metal prog?
Non sono solo soddisfatto, sono addirittura entusiasta del riscontro ottenuto da "Reborn"! Posso dire di aver raggiunto lo stesso numero di fans, se non di più, su cui contavo quando ero con "quelli là". È come se non fossi nemmeno ripartito da zero, giusto per farti capire. Un conto è il chitarrista, il tastierista, o comunque un musicista: altra cosa è il frontman, leader ed autore di una band storica, seppur di altro genere. Si tratta di un dettaglio non indifferente, che ti permette di portare dietro i vecchi fans. Non voglio sembrare né presuntuoso né arrogante, ma certi dati di fatto non sono minimamente contestabili: "quelli là" erano "quelli là" grazie anche al mio contributo. Sono stati riconoscibili, per oltre tre decenni, grazie alle mie melodie, al mio timbro vocale, ai testi che scrivevo, ed al mio modo di cantare "diverso" rispetto alla massa del settore. Questo non lo dico solo io, ma viene riportato all'unanimità dagli addetti ai lavori.


Doveroso chiederti quali sono i brani di "Next In Line" che, per te, assumono un significato speciale, sia musicalmente che testualmente? 
Sono legatissimo a tutti i brani dell'album, tuttavia credo che "A Miracle" sia quello che mi fa "vivere" appieno il significato profondo delle lyrics. A livello strettamente musicale, "Don't Fool Me" e "24 Seven" sono, a mio modesto parere, dei veri gioielli. Vi riscontro infatti un certa originalità di fondo, spalmata tra rock, hard rock, jazz e progressive. Il tutto viene miscelato in maniera sublime, facendoli magari sembrare più semplici di quello che in realtà sono. È quella la bravura degli Holler: rendere apparentemente facili le cose difficili. 
Eldritch sono stati per tanto tempo un punto di riferimento del metal prog di qualità a livello mondiale. A posteriori, se dovessi scegliere con la classica pistola puntata alla testa, quali sono gli album che tu, personalmente, consideri più riusciti? 
Non c'è dubbio: i primi tre "Seeds Of Rage", "Headquake" ed "El Nino" sono dei capisaldi internazionali del genere. Però anche il mio ultimo album con "quelli là", ovvero "Eos" del 2021, è un vero capolavoro. Tutta la discografia è di alta qualità, ma quelli appena citati rappresentano, a mio avviso, il top assoluto! 


Oggi devi misurarti con un bacino d'utenza piu legato ad AOR e melodic rock. Quali sono state le principali differenze che hai notato rispetto alla platea legata al mondo Eldritch?
Come ho detto prima, non ho subito ammutinamenti da parte dei fans! Loro mi hanno seguito in questa mia nuova avventura, perché in fondo il mio modo di scrivere le linee melodiche, e di cantarle, non è diverso da prima. Certo, cambia la proposta musicale, ma la voce è riconoscibile sempre. Sembra quasi che "quelli là" si siano messi a fare hard rock melodico, invece! Questo per chi non conosce la storia dietro al mio abbandono. Forse qualche vero "defender" non mi segue più, ma per usare un francesismo "m'importa na sega". Che segua pure la mia vecchia band, adesso sono io a sentirmi più "defender" che mai!
Ho letto che gli Holler hanno in programma il primo live ufficiale. Puoi darmi qualche anticipazione della scaletta che andrete a preparare? Tutti brani da "Reborn" e "Next In Line" oppure anche qualche classico dal passato Eldritch?
Esattamente, il 25 Ottobre faremo il debut show al Cage Theater di Livorno. Suoneremo il meglio dei nostri due album, come è giusto che sia. "Quelli là", nell'ultima ed unica occasione da quando ho deciso di lasciarli, mi hanno espressamente chiesto di non nominarli nemmeno! Figuriamoci se mi mettessi a cantare qualche nostro vecchio pezzo. Mi dissero che rovinavo la loro immagine "seria", quando invece mi sbattevo nel pubblicizzare le varie news, presentandomi con: "Salve, sono Terence degli El..... e della Porkeria BBQ". Una volta venuto a conoscenza di questo grave fatto, ovvero che stavo mettendo a repentaglio la trentennale  reputazione del gruppo, ho ritenuto opportuno mollare il colpo. Non voglio mettere in dubbio la loro integrità. Adesso sono una band seria, con me alla voce evidentemente no. Mi dispiace se li ho danneggiati, ma ora vedo che stanno andando alla grande, quindi siamo tutti felici. Una domanda mi sorge però spontanea: gli Holler sono poco Seri? Chiedo per un amico, come si suol dire.


Sempre lo scorso anno eravamo qui a parlare del docu-film a te dedicato Cosa Mia. Che fine ha fatto? 
Avrebbe dovuto uscire in tutti i format, ovvero cinema, dvd e streaming, perché avevamo firmato per un'importante casa distributrice di Hollywood. Il grave incendio di Los Angeles dello scorso anno ha distrutto i loro uffici, e non abbiamo più avuto notizie nel merito. Inoltre il regista ha deciso di cambiare mestiere proprio adesso, quindi non credo che uscirà a breve. Considera anche che personalmente non ho il tempo materiale per occuparmene, e sinceramente sono anche molto incazzato di tutta questa situazione. Rischierei l'ergastolo se mi mettessi in moto. 
Se torni al Terence bambino o adolescente, riusciresti ad individuare un "responsabile" che ti abbia indirizzato verso la carriera musicale? Qualche disco o qualche gruppo in particolare? 
È stata una cosa del tutto naturale. Sin da piccolino ascoltavo la radio nel mio salotto, per alcuni anni a Brooklyn dove sono nato, successivamente a Long Island. Ho assimilato tutto ciò che andava in quel periodo, e ti parlo di anni 70 e 80. Ricordo di aver ricevuto in regalo il White Album dei Beatles, ma anche un disco dei Monkees e dei Bay City Rollers: li ho letteralmente consumati! Successivamente mi sono trasferito in Italia e, con un gruppo di amici, abbiamo messo in piedi una cover band nella quale io cantavo appunto brani dei Beatles, di Springsteen, Dire Straits e Bon Jovi. Credo che artisti si nasca, e che il famoso "X Factor" non puoi inventarlo dal nulla.
Siamo nati entrambi a fine anni 60, quindi abbiamo vissuto gli Eighties nel pieno della nostra gioventù. Come spiegheresti la magia di quel periodo a chi ne ha solo sentito parlare? 
Difficile rendere l'idea! L'unica cosa che si può fare è indirizzare i ragazzi verso la musica di quel periodo, sperando che se ne innamorino perdutamente. Non vedo altri mezzi per far sopravvivere quello che, a mio avviso, è stato il decennio migliore in assoluto nella storia della musica. Oggi gira davvero molta merda, e non lo dico solo io.


Hai spesso parlato di episodi di bullismo subiti da piccolo. Siccome è un argomento delicato, che spesso riempie le pagine di cronaca,  come si è evoluto a tuo parere questo odioso fenomeno tra allora ed oggi?
Una volta il bullismo non era trattato come se fosse una roba grave. Dare del "ciccione" a qualcuno sembrava anzi comico, così come le definizioni di "quattrocchi" oppure "racchia". I vari casi di depressione e suicidi hanno invece fatto cambiare idea ad un bel pò di gente. Forse adesso si esagera in senso opposto; non si può essere considerato un criminale se ci si limita a fischiare all'indirizzo di una bella ragazza. Ci vuole buonsenso.
Se tu potessi, torneresti a quegli anni 80 che celebri con la tua musica? Intendo con tutti gli annessi ed i connessi: via la tecnologia, i social, e tutto ciò che vi gravita attorno.
Io voto yes, si stava meglio! Però rifarei tutto daccapo, eccetto giusto quelle due/tre cosine che mi hanno creato problemi: nascere, sposarmi e guardare l'ultima finale di Champions!


ALESSANDRO ARIATTI 

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