Non deve essere facile, per una band come i Dark Tranquillity, inventarsi ancora qualcosa che possa soddisfare i fans. Sono tante le fasi stilistiche attraversate nel corso di tre decadi: dal magma primordiale che comprende il periodo "Skydancer", "The Gallery" e "The Mind's I", per proseguire con le elettro-raffinatezze non richieste (ma quasi universalmente apprezzate) di "Projector" e del suo fratello minore "Haven". Ad onor del vero, a differenza delle sbandate di alcuni colleghi di settore, il gruppo di Michael Stanne non ha mai deragliato più di tanto, ma da "Atoma" ha dimostrato di possedere ancora il "quid" necessario non solo per "galleggiare", ma anche per sfidare nuovamente le onde. "Endtime Signals" onora l'importante banner dei Dark Tranquillity, pur senza stravolgere nulla, in virtù di un songwriting per la maggior parte ispirato, e di arrangiamenti leggermente più aggressivi rispetto al recente passato. Un mix che prevede il ripescaggio di alcuni tratti distintivi del primo periodo, senza dimenticare alcuni tratti caratteristici del "gothic(enburg)" successivo. Dodici tracce che filano via liscie e piacevoli, senza far gridare al miracolo, ma anche prive di cadute di tono. Per una realtà artistica attiva dai primi anni '90, non è affatto scontato. Bravi.
ALESSANDRO ARIATTI
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