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GLENN HUGHES "CHOSEN" (2025)

"Chosen", ovvero il prescelto. E che Glenn Hughes sia un eletto, ci sono pochi dubbi. Dai Deep Purple ad una sporadica apparizione nei Black Sabbath, dai suoi Trapeze ai Black Country Communion, ultimo prototipo di supergruppo 2.0. Glenn ha una voce talmente caratterizzante, una personalità artistica così debordante, da trasformare a propria immagine e somiglianza ogni cosa che tocca. Persino i The Dead Daisies, band dall'identità ben precisa, col suo ingresso ne assorbono le peculiarità funky/soul, tanto da rendere "Holy Ground" e "Radiance" quasi due album solisti di Hughes. Forse entrambe le parti se ne accorgono e, per un mutuo quieto vivere, decidono di separarsi per il superiore bene comune. Glenn si concentra così sul nuovo lavoro dei rinati Black Country Communion (lo splendido "V", che abbiamo trattato a dovere lo scorso anno sul blog https://dejavurockmetal.blogspot.com/2024/07/black-country-communion-v-2024.html?m=1), viatico ideal...
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GLENN TIPTON "BAPTIZM OF FIRE" (1997)

Il debutto solista di Glenn Tipton, una delle due "six strings" storiche dei Judas Priest, esce in un periodo particolarmente delicato per la band "madre". Dopo il tour di "Painkiller", è infatti noto l'abbandono di Rob Halford, fulminato sulla via di Damasco dal groove metal dei Pantera, e desideroso di provare ad imboccare quella strada per conto proprio. Così il cantante forma i "suoi" Fight, con i quali presenta la personale rilettura di "Cowboys From Hell"/"Vulgar Display Of Power" grazie all'ottimo "War Of Words". Dal canto loro, i quattro superstiti impiegano una vita nel trovare in Tim "Ripper" Owens il sostituto dell'iconico vocalist, al quale viene peraltro consegnato del materiale molto simile al songwriting dei succitati Pantera. Mi riferisco ovviamente al discusso "Jugulator", anno 1997. Lo stesso, ma con qualche mese di anticipo, di questo "Baptizm Of Fire", sor...

HELLOWEEN "GIANTS & MONSTERS" (2025)

Stendo subito un velo pietoso su quelli che...gli Helloween finiscono con "Walls Of Jericho", non considerando il fatto che sono passati quarant'anni. Un altro per coloro che...i due "Keeper" non mi piacciono perché troppo melodici. Il terzo è per i criticoni "a prescindere" della reunion "allargata" del 2021, quelli che..."cosa non si fa per i soldi". Vi assicuro che sono gli stessi pronti a vendere la propria madre per un promo gratis o un accredito a qualche concerto. Meglio se "big". Conosco i "miei polli", cambiano gli starnazzamenti ma non i subdoli secondi fini: da quando poi i social hanno sguinzagliato e sdoganato a piede libero ignoranza, maleducazione ed arroganza, lo spettacolo infimo delle "galline che si azzuffano per niente" (citazione Battiato) è diventato un deprimente spettacolo quotidiano. Siamo qui a parlare di "Giants & Monsters", eppure ho letto di gente che laconicam...

TESTAMENT "LOW" (1994)

Ricordo ancora quando mi arrivò il promo di "Low". A differenza di molti (la stragrande maggioranza, credo), io ero rimasto affascinato dalla voglia dei Testament di creare, con "The Ritual", il "loro Black Album". Come successe, del resto, a molte thrash band from the 80's, vedi i Megadeth di "Countdown To Extinction". Già, perché a me il disco della svolta dei Metallica, era piaciuto molto, praticamente non ascoltai altro tra agosto e settembre 1991. I leaders avevano tracciato il solco, i "followers" si adeguavano, praticamente. "The Ritual" era, a mio parere, un ottimo bilanciamento tra la brutalità degli esordi e la quintessenza "almost hard rock" riportata in auge da Hetfield e soci. Ricordo ancora quello che scrisse l'amico Klaus Byron: "I Metallica ringrazino Bob Rock, altrimenti sarebbero stati dolori". Ed era vero, perché toccò a lui mantenerli comunque nei binari dell'heavy metal, a l...

CENTVRION "HYPER MARTIRIUM" (2000)

I marchigiani Centvrion escono alla ribalta in un periodo non facile per un determinato tipo di suono. È vero che, dalla seconda metà degli anni '90, si respira voglia di "restaurazione" di heavy metal classico, ma le preferenze del pubblico vertono maggiormente sulla sponda power/speed, dotato di abbondanti dosi di melodia. Roba alla Stratovarius, Angra, Blind Guardian, Gamma Ray, ed i rinati Helloween, giusto per citare alcuni dei nomi più altisonanti. Il loro esordio "Arise Of The Empire", oltre che inneggiare orgogliosamente alla grandiosita' dell'impero dell'antica Roma, parla invece la lingua stilistica dei Judas Priest di quel decennio: tra riferimenti a "Painkiller", ma anche all'allora recente "Jugulator". Il punto di forza del gruppo, oltre allo zoccolo duro costituito dai fratelli Monti (basso e chitarra), è rappresentato da Germano Quintabà, screamer pazzesco che punta direttamente il suo microfono sulle onde sonor...

IRON MAIDEN "VIRTUAL XI": DIFESA NON RICHIESTA

Se gli Iron Maiden sono la band heavy metal più unanimamente amata nell'universo, altrettanto unanime (o quasi) sarà la risposta alla domanda su quale sia il loro album peggiore. Per la solita storia "vox populi, vox dei" si concorderà a stragrande maggioranza su un titolo: "Virtual XI". Il fatto è che questo è un blog, neologismo di diario personale; e caso vuole che, al sottoscritto, questo album è sempre piaciuto un sacco. Ma proprio tanto! Reduci dal discusso "The X Factor", oggi sicuramente rivalutato da molti eppure all'epoca schifato da tutti, Steve Harris e soci confermano ovviamente Blaze Bayley, lasciando appositamente in secondo piano la vena doom-prog del 1995. Due anni e mezzo dopo, tempo di mondiali di football, ed una realtà che inizia ad entrare con tutte le scarpe nella "web zone": col loro consueto talento visionario, gli Iron Maiden prendono tre piccioni con una fava. 1) Il Virtual sta ovviamente a rappresentare la perc...

MENNEN "MENNEN" (1994)

Nel 1994 l'Olanda non è nuova alla proposta di band dedite all'hard'n'heavy più classico: Vengeance, Vanderberg, Picture, i Bodine di Anthony Lucassen (che troverà fama e successo con i suoi Ayreon). Diciamo che gli anni 90 non sono più terreno di caccia (temporaneamente) per un determinato tipo di suono, e persino gli "headliner" europei Scorpions registrano un notevole calo di interesse e popolarità. "Face The Heat" (1993), ad esempio, fu un autentico buco nell'acqua, nonostante una qualità superiore rispetto al precedente "Crazy World", trascinato al top delle classifiche dal fischiettante singolone "Wind Of Change". Cito la band tedesca in modo specifico, perché i Mennen (che prendono il nome dal leader/cantante Joss Mennen) mostrano affinità elettive quasi totali rispetto a Klaus Meine e soci. In primis proprio per la somiglianza tra le due voci, dal vibrato tagliente alla pronuncia english-kraut dei protagonisti. Tipica ...

OPERA IX "THE CALL OF THE WOOD" (1995)

Mentre il black metal inizia a spargere i suoi nefasti semi in una Norvegia improvvisamente scopertasi blasfema, sotto la propria superficie di noiosa normalità nordica, qualcosa inizia a strisciare anche nell'underground del nostro paese. Non nuova alla fascinazione oscura già negli anni '80 con l'avvento di Necrodeath, Mortuary Draper, Bulldozer e Death SS, l'Italia "sotterranea" si rinnova nell'immagine e nel suono con un gruppo che sembra letteralmente uscito dalle nebbie piemontesi. Ricordo quando vidi per la prima volta la copertina di "The Call Of The Wood", con quei palesi richiami ad innominabili riti pagani, celebrati nella solitudine della natura più incontaminata. Manca la neve, d'accordo, ma sostanzialmente si tratta di un'ambientazione/ispirazione non molto dissimile dalle orgogliose "bestie" scandinave. E non si può nemmeno parlare di spirito emulativo perché gli Opera IX debuttano nel 1995, praticamente in contem...

GZR "OHMWORK" (2005)

Geezer Butler, oltre che principale lyricist dei Black Sabbath, è sempre stato il più "curiosone" e sperimentatore del gruppo. In questo 2025 compie 20 anni l'ultimo album pubblicato a nome GZR, il suo gruppo personale, che ha debuttato con l'esplosivo "Plastic Planet" nel 1995. Magari pochi si ricordano, ma a quel tempo fece molto scalpore la collaborazione tra lo storico bassista e l'allora cavallo rampante Burton Bell, voce (anzi ruggito) degli innovatori Fear Factory. Affascinato da cotanta brutalità, e soprattutto dal cyber thrash di "Demanufacture", Butler dimostrò di poter "pontificare" anche in campo estremo, mai rinunciando di dire la propria ed apporre in calce la sua prestigiosa firma al progetto. "Black Science", realizzato nel 1997, non ne ripete i fasti compositivi, poi ci si mette pure la reunion degli stessi Sabbath originali a mettere i bastoni fra le ruote ai GZR. Ci vogliono ben otto anni per vedere finalm...

RITUAL "TRIALS OF TORMENT" (1993)

Se si potesse indire un concorso sulla copertina più brutta nella storia dell'heavy metal, questo "Trials Of Torment" avrebbe tutte le caratteristiche necessarie per entrare in competizione. Gli autori, i Ritual, credo che vantino anche il record del maggior numero di cambiamento di nomi, almeno cinque o sei, da Firedance a Rotterdam ed altri ancora. Il gruppo di Cleveland nasce addirittura nel 1985, ma arriva al debutto sulla lunga distanza solamente otto anni dopo, quando l'allora rampante Massacre Records decide di puntare su di loro per l'uscita numero 11 del proprio catalogo. Sono stagioni non facili per gli esponenti dell'HM classico e dintorni, e sembra incredibile che una band americana debba ricorrere alle attenzioni di una label tedesca per vedere pubblicati i propri sforzi professionali. Ma si accennava inizialmente al cover artwork: la dozzinalità un pò ignorantella farebbe infatti pensare ad un album estremo, magari con un sense of humor alla Tank...