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"BORN AGAIN": QUESTO MATRIMONIO NON S'HA DA FARE!

Dopo l'uscita di "Live Evil", novembre 1982, Toni Iommi e Geezer Butler si trovano in un fumoso pub con un vecchio amico. Il suo nome è Ian, il cognome Gillan. In seguito ad una nottata di bevute da stendere un toro, metà dei problemi dei "superstiti" Black Sabbath sembrano risolti. Il cantante dei Deep Purple che prende il posto di Ozzy Osbourne prima e di Ronnie James Dio poi? Bizzarro, ma anche solo la suggestione di una simile unione aiuta a creare l'attesa. Dice lo stesso Gillan alla rivista Recension: "Non mi piaceva l'immagine dei Black Sabbath: sai, tutto quel cuoio nero, mentre io ero più uno da jeans. Però, su esplicita richiesta del mio manager, accettai di incontrare Toni e Geezer. Quest'ultimo fu il primo a svenire per l'alcol ingurgitato, ed improvvisamente capii che unirmi a loro era una cosa sulla quale riflettere seriamente". La notizia inizia a circolare, come si diceva, e suona oggettivamente clamorosa: fatte le debit...
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SODOM "THE ARSONIST"

Difficile da crederlo, vista la carriera ultraquarantennale della band di Gelsenkirchen, eppure sembra venuto il momento, anche per i Sodom, di appendere gli strumenti al chiodo. Almeno così ha fatto intendere Tom Angelripper, leader incontrastato ed incontrastabile di un gruppo che ha fatto della coerenza artistica un'autentica medaglia al valore. "Ho 62 anni, ed anche per me è venuto il tempo di stare con la famiglia e coltivare i miei hobby" ha detto recentemente il bassista/cantante, facendo intendere che, nei piani immediati all'orizzonte, ci sarà molto silenzio e ben poca musica. Alzi la mano chi, ai tempi di "In The Sign Of Evil", avrebbe predetto un futuro così longevo per un nome che aveva alzato l'asticella del "marcio" a livelli probabilmente mai sentiti fino a quel momento. Roba che i primi Venom facevano la figura degli intellettuali. La sopravvivenza agli spesso fatali anni 90 è stata la chiave di volta per il proseguimento di un ...

MARC STORACE: VIVI E LASCIA VIVERE!

Non è la prima volta che mi capita di intervistare Marc Storace, cantante di origini maltesi universalmente considerato "THE VOICE" of Krokus. Ovvero la più credibile risposta europea agli AC/DC, soprattutto nei gloriosi ed irripetibili 80's. Nel 2021, in piena crisi pandemica, Marc è uscito con un disco ascritto semplicemente al suo cognome, il cui titolo "Live And Let Live" risulta piuttosto esplicativo. Ma lasciamo che sia proprio lui a parlare, con la consueta dovizia di particolari. Ciao Marc, "Live and Let Live" è un album decisamente notevole. la title-track, anche dal videoclip che l'ha accompagnata, racconta del periodo covid, con tutte le tensioni sociali che ne sono conseguite. Grazie Alessandro, sono molto compiaciuto di sentire un simile complimento da te! Si, le canzoni per il mio album solista sono state incise durante la primo, e si spera ultima, triste ed oscura Covid-era, quando tanta gente morì a causa di questa malattia. Il lock...

HOLLER: AVANTI IL PROSSIMO!

Giusto un annetto fa, il blog che state leggendo ha inaugurato la sua griglia di interviste proprio con Terence Holler, ex voce degli Eldtrich (lo dico io, visto che lui non può) ed attualmente leader della band che arreca come banner il suo cognome artistico. Era appena uscito "Reborn", un album che spezzava il legame tra l'artista toscano ed il metal progressive a cui aveva contribuito a dare lustro per circa trent'anni, da "Seeds Of Rage" fino ad "Eos". La scelta a favore del melodic rock/AOR non fu una sorpresa, vista la frequentazione del genere nel passato con i Vicious Mary: curioso invece constatare la brillantezza del songwriting, come se passare da una situazione stilistica all'altra fosse la cosa più naturale di questo mondo. Il nuovo "Next In Line" ripercorre sostanzialmente le tappe dell'esordio aggiungendo, come da previsione di un'opera seconda, sfumature inedite. Terence ha nuovamente accettato l'invito di ...

JOEY TEMPEST & THOMAS VIKSTROM: GLI INSOLITI ACUSTICI

Dal 1993 al 1995, un destino comune unisce due delle più importanti voci uscite dalla Svezia hard'n'heavy. Joey Tempest non ha certo bisogno di presentazioni, essendo l'ugola di uno dei gruppi più rappresentativi degli 80's (Europe). Discorso senza dubbio differente, almeno a livello di popolarità, per Thomas Vikström, dal quale iniziamo ad imbastire  questa curiosa disamina artistica "parallela".  Il primo gruppo professionale del biondo vocalist, nato in una famiglia di artisti (il padre fu cantante d'opera), si chiama Talk Of The Town: "Eravamo come i Backstreet Boys del melodic metal, ed io scrissi la hit 'Free Like An Eagle' a soli 19 anni. Fu come vincere la lotteria, perché da lì in poi capii che la musica sarebbe stata la mia vita". Dopo i pruriti adolescenziali con i TOTT, Vikström viene notato dai connazionali Candlemass, band simbolo del doom mondiale, in rotta col carismatico frontman Messiah Marcolin. È la classica offerta ch...

HOLLER "NEXT IN LINE" (2025)

Ci siamo occupati giusto un anno fa del debutto degli Holler, intitolato significativamente "Reborn". Una tempistica da non prendere sottogamba, perché difficilmente si possono ancora trovare in giro delle band con una frequenza di pubblicazione così serrata. Non so se sia per l'entusiasmo generato dalla nuova situazione di Terence, dopo lo split con gli Eldritch, oppure da sovrabbondanza di materiale accumulato. Magari sarà lo stesso vocalist italo-americano a chiarire le dinamiche di scrittura con una seconda, gradita chiacchierata su queste frequenze. "Next In Line" ha il compito di non far rimpiangere un disco davvero super-riuscito come il succitato "Reborn"; e, se possibile, alzare ulteriormente l'asticella della qualità. Ci riesce? Diciamo che un dato inoppugnabile è il consolidamento dello stile: quel rock/hard rock melodico 80's al quale Terence risulta legato a doppia mandata, anche per via dei suo trascorsi di vita newyorkesi. Second...

DANNY VERAS "CAN'T STOP THE ROCK" (2025)

Danny Veras è un talentuoso cantante/chitarrista nato in Brasile e trasferitosi a Barcellona, che negli anni ha stretto un patto di stretta collaborazione niente meno che con l'iconico Paul Sabu. Peccato ci sia ancora gente che, quando si parla del genere in questione, ricorra a stereotipi che risultavano insopportabili già negli anni 80, figuriamoci oggi. Robe tipo "canzoni da ascoltare col finestrino abbassato", oppure "dischi da gustare in dolce compagnia". Mi chiedo francamente come sia possibile inneggiare ad evoluzioni musicali, quando anche il linguaggio utilizzato risulta vecchio di 50 anni: assurdo! D'altronde è arduo scrivere di qualcosa che non si conosce, se non per vulgata popolare. "Can't Stop The Rock" è il terzo lavoro solista di Veras, dodici pezzi che guardano agli Eighties senza il benché minimo indugio stilistico. Ricordo ancora di aver scoperto Danny con il videoclip di "Hellrider", e non nascondo che rimasi di st...

BEHEMOTH "THE SHIT OV GOD" (2025)

In ambito extreme metal, credo che ben pochi possano vantare, ed aver vantato anche in passato, il livello di popolarità di Adam Darsky, in arte Nergal. La sua è ormai diventata una figura quasi istituzionale dell'anti-sistema, il che può essere considerato praticamente un ossimoro. "Con questo nuovo album sono un po' voluto tornare a suoni più semplici, senza troppe sovrastrutture. In fondo io ascoltavo Slayer, Mayhem, Morbid Angel ed Iron Maiden" dice il leader dei Behemoth. Con queste premesse, era ovvio attendersi da "The Shit Ov God" (classico titolo provocatorio) una marcia indietro, quantomeno parziale, rispetto alle ultime due uscite da studio. Diciamo che la solita produzione "grandesque" di Nuclear Blast non favorisce rigurgiti HM primitivi: la batteria sembra una mitragliatrice impazzita, che ingigantisce a dismisura l'impatto dei 38 minuti di musica qui presenti. Assieme alla teatrale voce "blackened death" di Nergal, post...

DEATH SS "THE ENTITY" (2025)

Ed anche per i Death SS arriva il momento fatidico del concept album. Un passo che, se non compiuto in condizioni di lucidità mentale ed efficacia compositiva, rischia di diventare il classico boomerang. Steve Sylvester riunisce la sua accolita di "indemoniati" sotto lo storico banner (ormai 50 anni di storia!) quasi in concomitanza dell'uscita dei nuovi numeri 1 delle classifiche USA. Sto ovviamente parlando dei Ghost, che hanno conquistato la vetta con lo strepitoso "Skeletà", ed il cui leader identifica nei Death SS stessi una delle principali fonti ispirazionali. Esiste addirittura un video su YouTube dello stesso Tobias Forge in cui elenca i "dischi della vita", tra le cui fila compare in pompa magna "Heavy Demons". Accanto, è bene precisarlo, ad Iron Maiden e Metallica. Non che la band di Sylvester abbia bisogno di certificati di qualità, ma sicuramente si tratta di un corroborante attestato di stima. Dopo "Resurrection" e ...

PINO SCOTTO "THE DEVIL'S CALL" (2025)

Per la sua incredibile e proverbiale longevità artistica, Pino Scotto dovrebbe al diavolo qualcosa di più di una manciata di canzoni. Tuttavia le cose cambiano se quell'album viene esplicitamente dedicato al "dio blues", quel genere che, per storicità ed identità culturale, viene associato da sempre a messer Satanasso. Il titolo "The Devil's Call" deriva proprio da questo riferimento socio-stilistico, non certo per una improvvisa conversione del celebre cantante milanese al "lato oscuro" della forza. Sono passati cinque anni abbondanti dal suo ultimo lavoro in studio, quel "Dog Eat Dog" a cui i ripetuti lockdown pandemici tarparono immediatamente le ali del consueto tour. Chiusura dopo chiusura, coprifuoco dopo coprifuoco, Scotto si ritrovò pertanto a programmare da casa interviste promozionali in streaming, per diffondere il verbo di uno dei suoi dischi più vari e riusciti. Un'autentica tortura per chi, come lui, è abituato a macinar...