GRAVE DIGGER "BONE COLLECTOR" (2025) Sono sincero: non vengo conquistato seriamente da un disco dei Grave Digger da tanto, troppo tempo. Più o meno da una ventina d'anni. Ricordo che nei 90's fui un sostenitore piuttosto accanito del gruppo, e perorai con forza la loro causa sui magazines per i quali scrivevo: soprattutto nel periodo che va da "The Reaper" a "Knights Of The Cross", estremi compresi. Poi il livello ha iniziato a calare, anche se non così inesorabilmente come molti vorrebbero far credere. La band si è fatta prendere un pò la mano dalla "sovrastruttura" epica che ha permeato questo o quell'album, intaccando un pò l'efficacia del loro "full frontal attack" metallico. La curiosità più importante legata a "Bone Collector" rimane l'entrata di Tobias Kersting (Orden Ogan) al posto di Axel Ritt, che sarà probabilmente ricordato come il chitarrista meno rimpianto dai fans del gruppo: nonostante, è ...