Fermi tutti. Non perché, quando "tuonano" nuove invettive musicali dei Paradise Lost bisognerebbe ascoltare in religioso silenzio. Anche per quello, certo. Stavolta però il tutto viene ingigantito da una prova letteralmente magistrale, in grado di non sfigurare rispetto ai classici rilasciati tra il 1992 ("Shades Of God") ed il 1995 ("Draconian Times"). Nel mezzo, come ben sapete, ci sta quel "Icon" (1993) che va annoverato tra i dischi metal più belli post 80's. Se posso essere sincero fino in fondo, nonostante la mia "non simpatia" verso le edizioni risuonate dei vecchi album, ho trovato la celebrazione del suo trentennale assai riuscita. Come se Holmes e Mackintosh avessero sentito il bisogno impellente di immergersi nuovamente in quel medesimo mood per riaccendere la vecchia magia, con tutti i trucchetti del caso. "Ascension" non è destinato a cambiare le sorti della band di Halifax, tantomeno di un genere i cui palett...