Ci prova in tutti i modi, l'irriducibile Toni Iommi, a tenere in vita il nome dei Black Sabbath anche negli anni 80. La decade probabilmente meno adatta per valorizzare le tematiche oscure di un gruppo certamente fondamentale, ma che sembra ormai relegato ad un ingombrante passato. La cosa incredibile è che Ozzy vola verso un inaudito ed inaspettato successo grazie ai suoi album solisti, ed a giganteschi tour perennemente sold out. Mentre i Sabbath fanno fatica a riempire piccole venues. Dopo l'epopea con Dio, meravigliosa ma decisamente troppo breve, l'improbabile parentesi Gillan, che suscita prevedibile interesse ma che dura un battito di ciglia, ed il disperato tentativo con Glenn Hughes, Toni Iommi riparte praticamente da zero. Con il portentoso Ray Gillen, già star nel supergruppo Phenomena, nonché futuro partner in crime di Jake E Lee (ex Ozzy Osbourne, e si ritorna sempre lì) per la costituzione dei Badlands, Iommi entra in studio per le registrazioni del successore