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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

BLACK SABBATH "ETERNAL IDOL" (1987)

Ci prova in tutti i modi, l'irriducibile Toni Iommi, a tenere in vita il nome dei Black Sabbath anche negli anni 80. La decade probabilmente meno adatta per valorizzare le tematiche oscure di un gruppo certamente fondamentale, ma che sembra ormai relegato ad un ingombrante passato. La cosa incredibile è che Ozzy vola verso un inaudito ed inaspettato successo grazie ai suoi album solisti, ed a giganteschi tour perennemente sold out. Mentre i Sabbath fanno fatica a riempire piccole venues. Dopo l'epopea con Dio, meravigliosa ma decisamente troppo breve, l'improbabile parentesi Gillan, che suscita prevedibile interesse ma che dura un battito di ciglia, ed il disperato tentativo con Glenn Hughes, Toni Iommi riparte praticamente da zero. Con il portentoso Ray Gillen, già star nel supergruppo Phenomena, nonché futuro partner in crime di Jake E Lee (ex Ozzy Osbourne, e si ritorna sempre lì) per la costituzione dei Badlands, Iommi entra in studio per le registrazioni del successore

DARK TRANQUILLITY "ENDTIME SIGNALS" (2024)

Non deve essere facile, per una band come i Dark Tranquillity, inventarsi ancora qualcosa che possa soddisfare i fans. Sono tante le fasi stilistiche attraversate nel corso di tre decadi: dal magma primordiale che comprende il periodo "Skydancer", "The Gallery" e "The Mind's I", per proseguire con le elettro-raffinatezze non richieste (ma quasi universalmente apprezzate) di "Projector" e del suo fratello minore "Haven". Ad onor del vero, a differenza delle sbandate di alcuni colleghi di settore, il gruppo di Michael Stanne non ha mai deragliato più di tanto, ma da "Atoma" ha dimostrato di possedere ancora il "quid" necessario non solo per "galleggiare", ma anche per sfidare nuovamente le onde. "Endtime Signals" onora l'importante banner dei Dark Tranquillity, pur senza stravolgere nulla, in virtù di un songwriting per la maggior parte ispirato, e di arrangiamenti leggermente più aggressivi

VISION DIVINE "BLOOD AND ANGELS' TEARS" (2024)

Sono ben cinque gli anni che separano quest'ultima uscita dei Vision Divine al precedente "When All The Heroes Are Dead", rilasciato nel 2019 in epoca pre-pandemia. Ed è forse per questo motivo che la tempistica appare ancora più importante e dilatata. "Il sangue e le lacrime degli angeli", cita il titolo dell'album: le soprannaturali creature alate sono da sempre l'ossessione costante di Olaf Thorsen, almeno nella veste di incontrastato leader dei Vision Divine. Ma non basta, perché questa è solo la prima parte di un concept che vedrà la propria conclusione tra un anno, nel secondo capitolo della storia. "Blood And Angels' Tears" vede il gruppo virare verso un suono più power oriented rispetto a "When All The Heroes Are Dead", e certe linee vocali possono ricordare il periodo con Michele Luppi alla voce, forse il più apprezzato in assoluto da parte dei fans. Detto ciò, il confermatissimo (e bravissimo) Ivan Giannini non fa rimpia

ROGER WATERS "AMUSED TO DEATH" (1992)

Come "Animals" dei Pink Floyd prendeva spunto da La Fattoria Degli Animali di George Orwell, con Waters che suddivideva il genere umano tra "cani, maiali e pecore", a seconda delle naturali predisposizioni da bestiario, è ancora una volta un'opera letteraria a dare il via a questo terzo album solista di Roger. La tempesta perfetta dietro la genesi del disco è rappresentata essenzialmente da due fattori: 1) la lettura di Amusing Ourselves To Death (divertendoci a morte) del pedagogista Neil Postman 2) lo scoppio della prima guerra del Golfo. Se ricordate, anche "The Final Cut" era pieno di riferimenti all'attualità bellica, con il conflitto delle Falkland a fungere da macabro sponsor. Ne abbiamo parlato proprio nell'articolo ad esso dedicato sul sito. "Amused To Death" non disdegna neppure sguardi all'estremo Oriente, con i fatti di piazza Tien An Men denunciati da ampi servizi alla televisione, ma che vengono visti dallo spettator