Reperire un album power metal cazzuto e non edulcorato, nell'anno di disgrazia 2024, non è impresa semplice. Ci volevano giusto Gus G. ed i suoi Firewind per ricordare a tutti che il genere, in teoria, non dovrebbe essere sacrificato sull'altare del mixer, come succede a certi "campioni" con la plastica al posto del cuoio. Nonostante un'esperienza tutto sommato breve al fianco di Ozzy, il fenomenale chitarrista greco dimostra ancora una volta il motivo per cui fu scelto dal Madman e "gentile" consorte per sostituire l'iconico Zakk Wylde. Un'esperienza a fianco di una leggenda del rock/metal come Osbourne, per quanto breve (si parla comunque di sette anni), non può lasciare "indifferenti": ed infatti il songwriting di "Stand United", a cura di Dennis Ward dei Pink Cream 69, bada cinicamente al sodo. Il funambolico stile di Gus non perde un'oncia del suo fascinoso virtuosismo, tuttavia l'asservimento alla forma-canzone...