Sarebbe ora di finirla con le "nostalgie", soprattutto nel caso di gruppi come i Nightwish. Sento ancora in giro lagne che rimpiangono i tempi di "Once", o addirittura quelli di "Oceanborn". Come se tre decadi non fossero un tempo consono per la giustificazione di determinati mutamenti stilistici. Tuomas Holopainen ha sviluppato ormai un tale perfezionismo nell'organizzazione di dinamiche orchestrali che non mi stupirei affatto se venisse ingaggiato da qualche casa produttrice di Hollywood come autore di colonne sonore. In particolare, dall'album "Dark Passion Play" in poi, nonché da quella "The Poet And The Pendulum" che ancora risuona nelle orecchie come classico del nuovo millennio, il tastierista ha definitivamente mollato gli ormeggi della fantasia. I Nightwish di oggi sono ormai un puzzle stilistico ibrido e difficilmente scindibile in più parti: la cifra "cinematografica" è diventata ben più di un bonus, afferma...